(Anchiano, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519)
Inventore, tecnologo, ingegnere
“1452 . Nacque un mio nipote, figliuolo di ser Pietro mio figliolo a dì 15 aprile, in sabato, a ore 3 di notte. Ebbe nome Lionardo“.
Così annotava Antonio da Vinci il nonno di Leonardo, precisamente ora, giorno, mese, anno della nascita.
Spirito insofferente e ribelle fin da fanciullo Leonardo dimostra passione per il disegno, ma è in costante negli studi delle lettere, abbandona la scuola di abaco e padre decide di mandarlo a bottega presso il Verrocchio dove viene a contatto con una importante tradizione artistica è una ricca tradizione tecnologica.
A soli 20 anni già fa parte della compagnia dei pittori di San luca, il che gli consente di ricevere autonomamente commissioni. 10 anni più tardi è chiamato a Milano da Ludovico il Moro, principalmente per costruire il monumento equestre di Francesco Sforza che non giunge mai a termine. In quegli anni Leonardo dimostrato una notevole interesse per l’architettura che si esplica in disegni per fortificazioni, ma anche per chiese. In questo periodo compaiono anche studi su armi e disegni di strumenti per lo scavo e di carri per facilitare il trasporto delle bombarde e le altre dotazioni militari.
Nel 1489 Leonardo viene nominato da Ludovico il Moro “ingegnere camerale” del Ducato Lombardo ed in questa veste si occupa dello studio dei canali di novarese. Nell’estate di quell’anno transita nei territori ad ovest di Novara e anche nell’eporediese, sebbene ciò se quasi sconosciuto.
Francesco Carandini in “Vecchia Ivrea” afferma infatti che l’unica Terra del Piemonte in cui la presenza di Leonardo sia documentabile è ivrea. Nel codice Atlantico al foglio 211 V .a esiste un disegno per il rappresentante un’opera di derivazione d’acqua con un ponte canale a tre archi è la seguente nota: “Naviglio di Invrea facto dal fiume della Doira“; e poi ancora “Montagne d’Invrea nella sua parte selvaggia, produce diverso tramontana“.
Alla sua attività di magnifico artista affianca la bile capacità ingegneristica e nel 1498 porta a termine la bonifica della tenuta sforzesca della bassa lombarda.
Nel 1499 le truppe del re di Francia invadono Milano e Leonardo è costretto a fuggire, trovando rifugio a Mantova prima e a Venezia poi, dove per incarico delle autorità veneziane studia nel Friuli le possibili difese contro la minaccia dell’invasione turca d’Oriente.
Torna quindi a Firenze ed ha così inizio il cosiddetto periodo errant della vita di Leonardo. Durante tutta la sua vita Leonardo scrive decine di migliaia di appunti preparatori dove brillano intuizioni felici o segnali pure fra tante ripetizioni frammentaria. Il Vasari afferma che ancora giovinetto “ogni giorno faceva modelli e disegni da poter scaricare con facilità monti, forargli per passare da un piano a un altro è per via di lieve e argani e di vite mostrava potersi alzare e tirare pesi e grandi: e modi da votar porti, e trombe da cavare de’luoghi bassi acque, che quel cervello mai restava di ghiribizzare“.
La più ricca documentazione dei contributi di Leonardo alla scienza meccanica e matematica, all’astronomia, alla geografia fisica, alla botanica, alla chimica e alla anatomia è contenuta nel “Codice Atlantico“. Vi si trovano disegni di strumenti da guerra, macchine per volare o per scendere nel fondo dei mari, dispositivi meccanici e macchine utensili, progetti architettonici e urbanistici.
Il codice racchiude una raccolta di scritti e disegni realizzati da Leonardo tra il 1478 e il 1519.
Le macchine esposte nella mostra sono la realizzazione di alcuni progetti tratti da questo codice.