Patti Smith, discorso ai giovani

Se devo pensare a un’artista che sento vicina, questa è Patti Smith. Quando l’ho scoperta ero piccolissima e mi innamorai perdutamente delle sue parole della sua fisicità, della sua musica. La sua bellezza, il suo fascino, non sono capiti da tutti perché non è convenzionale, non è una donna ordinaria e il suo vissuto tragico e altalenante la rende un faro in mezzo alla nebbia. Recentemente ho scoperto questo suo discorso ai giovani, agli adulti, alle persone e ho pensato di tradurlo in italiano.

Uno scrittore o qualsiasi artista non deve aspettarsi d’essere seguito dalla gente, io ho fatto dischi pensando che non li avrebbe ascoltati nessuno, insomma magari uno scrive un libro di poesie che hanno letto 50 persone ma continua a scrivere perché ha bisogno di farlo, è la sua vocazione, detto questo, è bellissimo essere seguiti dalla gente. Qualcuno una volta mi ha detto “non credi che tutto questo successo rovini la tua arte, sai se tu vuoi essere una punk rocker tu non dovresti fare Hit”  io gli ho risposto “fottiti”. Sai, se uno lavora per comunicare con la gente, più riesce a raggiungerne, meglio è. Non si può fare un mestiere e dire “voglio solo la gente Cool”, io voglio che più persone siano trasportante o magari ispirate da quello che faccio.

Quando ero molto giovane e non avevo nè soldi nè nient’altro, William Burroghs mi disse:

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