Cara dolce amica mia, come tu ben sai viviamo in un mondo che non è più capace…di desiderare. Di desiderare un vestito, una borsa, di desiderare quel qualcosa di più che ti consenta un giorno una spesa che ti sembra folle ma in realtà follia non è… solo un desiderio. Come quando sentivo sovente cantare in casa mia in estate, dopo pranzo, quando la mamma sistemava la sua foresta di gerani sul balcone, papà schiacciava una pennichella e io ascoltavo… “I sogni son desideri”. La voce cristallina e intonata ti dava il gusto dell’estate appena arrivata.
Una volta eravamo pieni di desideri. C’era un mondo che si doveva ancora spalancare pieno di aspettative pieno di ….chissà. …. Quel pomeriggio io e la mamma decidemmo di avventurarci in una delle nostre passeggiate.  Eravamo sotto il portico di Piazza Aldrovandi con tutti i chioschi di frutta e verdura. Si chiacchierava, non so di cosa, ma all’improvviso sotto gli occhi di mia madre per terra apparvero 1000 lire, quelle con la Montessori disegnata sopra, dopo un secondo altre 1000 e subito dopo ancora altre 1000. In tutto 3000 lire grigio-giallo. Mia madre che non ha mai vinto né tanto meno trovato niente non pensò e le raccolse. Non pensò nemmeno che aveva appena trovato dei soldi, pensò solo ad un desiderio, ad un’enorme soddisfazione: trovare qualcosa.
Non so cosa ci fece con quei soldini, so solo che eravamo emozionatissime e corremmo a casa. Non andammo nemmeno al Roxi Bar a prenderci un Carpigiani alla vaniglia e cioccolato. Niente. Tremanti, arrivammo a casa e ci sedemmo sul divano col fiatone. Papà non capiva e ci vedeva imbambolate e perse nel fissare l’immenso blu delle ortensie, in mondi lontani senza malattie, dispiaceri, liti, insoddisfazioni… nulla. Quelle 3000 lire in fondo non cambiarono la vita a nessuno e forse chissà come sono state impiegate, forse sono rimaste semplicemente “mai spese”. Ma in fin dei conti quel che è realmente rimasto è: ” i sogni son desideri”.

Stefania Bella

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