Esistono tanti posti bellissimi al mondo, io ho viaggiato molto e ho visto tanti posti, mi hanno sempre affascinata, incantanta, ma mai come la mia terra, come le mie terre. Le mie terre sono la Sicilia (le origini di mio padre), sono il Veneto (le origini di mia madre), e da lì mi ha sempre raccontato tante favole, tutte diversi ma tutte inserenti a quel posto che una volta chiamavamo la “Bassa”, il basso Polesine.

Ho sempre pensato che il delta del Po racchiudesse le più belle storie che potessero mai esistere, dal tronde molti libri lo dimostrano (“I veneti sono matti” autore Gian Antonio Cibotto, editore T. Agostini).

Vorrei raccontarne una delle tante leggende della Bassa che mi ha seguito fin dalla nascita, e ogni volta che ci penso mi viene una piccola sorta di commozione e là il pensiero della voce dolce di mia madre che col suo veneto, quello della Bassa mi faceva sempre un grosso regalo.

La storia di ContaRina

Tanto, tanto tempo fa, i posti lungo il Po erano veramente isolati. c’erano quattro case, un po’ qua e un po là. Tanti acquitrini, tanta acqua, tanta umidità, tanta nebbia, ma un giorno venne una contessa che si chiamava Rina, ma si chiama ancora Rina, perché nella mente di chi ancora si ricorda tutto, la contessa Rina esiste ancora.

Se non esiste più, dentro al mio cuore ella esiste ancora. esiste la Rina ed esiste mia madre.

Questa contessa si trovava in mezzo a queste quattro case, alle paludi, agli acquitrini, al freddo, alla nebbia, all’umidità ed era tanto stanca di stare ferma che decise, un giorno, di fare un viaggio, e disse:

“Io voglio andare a vedere tutte le terre lungo il Po. perchè il Po è magico, il Po esiste, il Po esisterà sempre. Io voglio proprio farmi un viaggio”.

Così la contessa attaccò i suoi cavalli alle carrozze e comincia il viaggio, non è tanto lungo ma è molto bello.

La contessa Rina decise di camminar, decise di viaggiar e così pian pianino è arrivata (dialetto: “rivà“), da sola (dialetto: “mi sola”), a Mesola, finché camminando un altro po’, finalmente ha trovato il posto dove il Po fa un taglio (Taglio di Po).

Guarnendo la brevissima favola, la contessa Rina si fece preparare una carrozza molto semplice, 2 cavalli, spesso camminava anche a piedi, si sporcava tutta, però quel viaggio la riempiva di felicità, perché anche la natura in mezzo al delta del Po, agli acquitrini, gli animali che c’erano, gli uccelli stupendi che vedeva, erano una cosa meravigliosa, per cui lei, senza fretta, piano, pianino (e di fatti esitono il paese Piano e il paese Pianino…

Piano

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… “l’è rivà”… è arrivata (e c’è un paese che si chiama Rivà)…

Rivà

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….”da mi sola” (da sola) perché ormai tutto il seguito l’aveva abbandonata, e questo ci fa pensare a Mesola (FE), arrivò fino a Mesola…

Mesola

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…Ma non contenta, la contessa Rina, decise di proseguire, camminò, camminò, stanca, perché vedeva ancora il corso del fiume Po e vedeva qualche casetta, un po’ in qua. un po’ in là, da questo fiume, e vide che lo spezzava un pezzo di terra dove viveva gente sia da un lato che dall’altro.

Decise di chiamare quel paese Taglio di Po.

Taglio di Po

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Il paese da dove lei partì si chamava Porto Viro, ma quando la contessa Rina partì divenne Contarina per tanti anni.

Porto Viro

Contarina

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Contarina è sempre stata conosciuta da tutti, quando decisero di chiamrla di nuovo Porto Viro nessuno capì che era ancora Contarina, difatti tutt’oggi le hanno resituito il suo nome e ci hanno restituito la nostra leggenda, una delle tante del Delta del Po.

Stefania Bella

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